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Il murales omaggio di Tono Cruz a Totò nel Rione Sanità

Nel Rione Sanità , a Napoli, sulla facciata di un palazzo, c'è un murales dedicato a Totò.
L'opera di street art è di Tono Cruz , artista spagnolo delle Gran Canarie, rappresenta la famosa scena del film "La banda degli onesti", in cui Totò spiega a Peppino come funziona il capitalismo con la metafora dello zucchero. La scena del film si può vedere a questo link
Il capitalista approfitta dell'incisione altrui, per rubare loro le risorse. E così in questa scena, siccome Peppino non sa quanto zucchero versare nella propria tazzina di caffè, Totò man mano prende per sé tutto lo zucchero, lasciando il compare a bocca asciutta.
Il murales è stato fatto per onorare la memoria dell'attore napoletano nel quartiere dove è nato, e anche per donare al rione un ulteriore elemento di rivalutazione culturale. Tono Cruz, infatti, insieme ad altri street artist, ha partecipato al progetto promosso da padre Antonio Loffredo e dalla Fondazione di Comunità San Gennaro. Già nel 2015 aveva dipinto nella piazza della chiesa il murales "Luce", e insieme all'artista cileno Mono Gonzalez aveva decorato il campanile di una chiesa nel quartiere.

In the Rione Sanità, in Naples, on the facade of a building, there is a mural dedicated to Totò, a famous Neapolitan comic actor of the twentieth century. The street art work has been made by Tono Cruz, a Spanish artist from the Gran Canaries, and represents the famous scene from the movie "The band of honest men", in which Totò explains to Peppino how capitalism works, using the metaphor of the sugar. The scene of the movie can be seen at this link. The capitalist takes advantage of the engraving of others to steal resources from them. In this scene, indeed, since Peppino does not know how much sugar to pour into his cup of coffee, Totò gradually takes all the sugar for himself. The mural was done to honor the memory of the Neapolitan actor in the neighborhood where he was born, and also to give the district an additional element of cultural revaluation. In fact, Tono Cruz, together with other street artists, participated in the project promoted by Antonio Loffredo, preacher of the Church Santa Maria della Sanità, and by the San Gennaro Community Foundation. Already in 2015 Tono Cruz had painted the mural "Luce" in the church square, and together with the Chilean artist Mono Gonzalez he had decorated the bell tower of a church in the neighborhood.

Abraham Calero - street art, tenerezza ed economia sostenibile

Da qualche giorno nel centro storico di Napoli, in zona universitaria, c'è un nuovo murales. Si tratta di un'opera di Abraham Calero, street artist dell'isola di Mallorca, in Spagna. Anche uno sguardo disattento nota il rimando a uno dei padri della street art, e cioè al "Girl with balloon" di Banksy. In effetti, l'opera di Abraham Calero è anche un omaggio a Banksy, ma nel suo murales il palloncino non ha la forma di un cuore, ma del virus, e porta via il vecchietto Carl Fredricksen di "Up" della Pixar (vi consiglio di non guardarlo, se vi commuovete facilmente), che nel film vende proprio i palloncini. Il riferimento è ovviamente, a tutti gli affetti (in particolare quelli dei nonni) che la pandemia in corso ci ha sottratto. La bambina tende il braccio verso il nonno che vola via, cercando di vincere la distanza che li separa, o semplicemente di salutarlo. L'opera di Abraham Calero è stata fatta in vari stili: la bambina è uno stencil, Carl con il palloncino, invece, sono una stampa (Carl in scala di grigi, il virus di colore rosso). Si tratta di una delle due variazioni, sullo stesso tema, realizzate dall'artista: nella prima è tutto identico, eccetto per il palloncino a forma di cuore, invece che di virus. La prima opera, però, che è stata protagonista del suo progetto "¡Por Fin Es Lunes!", in cui il murales cambiava proprietario ogni settimana. In un'intervista, infatti, Abraham Calero afferma che l'artista, nel momento in cui trova una collocazione alla propria opera, la regala alla città, e ogni spettatore ne darà un'interpretazione differente. Decide, allora, di inaugurare un gioco: l'opera potrà, ogni settimana, essere ritirata da un qualunque spettatore, che potrà portarla con sé ed esporla dove vuole per la settimana in corso; il lunedì successivo dovrà però cederla al primo richiedente. "¡Por Fin Es Lunes!" significa "Finalmente è lunedì!" e si riferisce, evidentemente, al giorno della settimana in cui il murales trova un nuovo proprietario, e, di conseguenza, un nuovo contesto. Generalmente, il lunedì è associato a una sensazione di malessere, perché si torna a lavoro, e infatti l'espressione più comunemente utilizzata è "¡Por Fin No Es Lunes!", per indicare che finalmente è arrivato il fine settimana e ci possiamo dedicare ai nostri hobby. Ma quest'anno, per molte persone che hanno perso il lavoro, è cambiata la prospettiva. Non è la prima volta che Abraham Calero utilizza la modalità del gioco nel suo lavoro: in passato, infatti, aveva trattato il tema della mancanza di turismo a causa della pandemia proprio con un gioco di parole. Da "SOS turisme" a "SOS tenible": nelle isole baleari il turismo è di certo la fonte di ricchezza principale, ma l'artista vuole porre l'accento sul fatto che proprio il monopolio del turismo ha portato, con la pandemia, al crollo economico totale, e a un forte aumento della povertà. La povertà non solo di chi possiede o gestisce i grandi alberghi, ma anche di chi si occupa della pulizia degli asciugamani o di portare i piatti ai tavoli. Non bisognerà tornare alla situazione di prima, ma trovare delle forme di economia sostenibile e che consentano di offrire una ricchezza al territorio indipendente dal turismo. Una visione delle cose che mi sento di appoggiare in toto!

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Opera di Abraham Calero



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Opera di Banksy "Girl with Balloon"
Whatifier e le connessioni emozionali - Street art a Napoli


Se fate un giro per il centro storico di Napoli , vi accorgerete che alcuni vicoli sono decorati con poster e sticker di street artist. L'utilizzo di poster e sticker permette agli artisti di lavorare in studio e non soffermarsi troppo sul luogo scelto come sfondo della propria opera , e contemporaneamente permette una più facile rimozione della stessa. È, quindi, decisamente una forma più ecologica rispetto allo spray o alla pittura diretta sul muro. Nell'immagine vedete un poster di whatifier , con due gattini . Uno rosso e l'altro nero, sono collegati da un segnale di rete #wifi , che ha però la forma di un cuore . Il primo avvisa che la connessione si è persa, e chiede se fare un altro tentativo. Il secondo avvisa che ci sono altre connessioni disponibili e impone la connessione automatica. La lingua scelta per la comunicazione tra i due gatti è l'inglese è il linguaggio è tipicamente informatico . Il contenuto , però, è quello delle emozioni . Attraverso questo processo, l'artista crea un effetto straniante, e lo spettatore è costretto ad andare oltre il singolo murales e a riflettere. La tecnologia sta prendendo il sopravvento sulle emozioni ? La tematica viene riproposta anche in altri murales di @whatifier , divertitevi a cercarli per il centro storico di Napoli!
P.S.: specifico che quello che ho scritto è una mia personale interpretazione! Potrei anche sbagliarmi, ma l'arte è bella anche per questo... lascia uno spazio di libertà a chi la osserva!

Omaggio a De Ribera nei decumani di Napoli - murales di Fabrizio Scala

Il murales in foto, su plexiglass , è un'opera di Fabrizio Scala e si trova sul decumano inferiore, Spaccanapoli , nei pressi di via Duomo.
Si tratta di una rivisitazione in chiave psichedelica del dipinto di Jusepe De Ribera, "San Gennaro esce illeso dalla fornace", che si trova nella Cappella del tesorodi San Gennaro , all'interno del Duomo di Napoli .
Il murales è stato realizzato dall'artista nel 2018, in occasione del San Gennaro day, ed è stato attaccato sul muro esterno (non vincolato) della chiesa di San Nicola a Pistasi. Oltre ad essere un omaggio a De Ribera, che realizzò il dipinto nel 1646, il murales è un regalo alla città di Napoli, e in particolare al quartiere dove Fabrizio Scala ha vissuto. I linguaggio utilizzato è quello della pop art, che caratterizza anche gli altri lavori dell'artista: i colori sono molto accesi e completamente diversi da quelli reali. Ma il cielo resta azzurro, proprio come nell'opera di De Ribera, e proprio come a Napoli. Sarebbe impossibile immaginare il cielo di un altro colore.
L'evento narrato è quello di San Gennaro, il patrono principale della città, che riesce ad evitare la morte, uscendo illeso dalla fornace. San Gennaro riuscì anche ad ammansire le belve feroci, quando venne gettato nell'anfiteatro di Pozzuoli, ma non poté poi sfuggire alla decapitazione.
Il murales di Scala è stato molto apprezzato dai napoletani ed è stato premiato in occasione del San Gennaro Day nel 2018. Si inserisce, inoltre, perfettamente in quel contesto: si trova, infatti, nelle vicinanze del Duomo e di fronte al murales di San Gennaro firmato Jorit.


La foto del dipinto di De Ribera è presa da Wikipedia


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Il murales omaggio di Tono Cruz a Totò nel Rione Sanità

Nel Rione Sanità , a Napoli, sulla facciata di un palazzo, c'è un murales dedicato a Totò.
L'opera di street art è di Tono Cruz , artista spagnolo delle Gran Canarie, rappresenta la famosa scena del film "La banda degli onesti", in cui Totò spiega a Peppino come funziona il capitalismo con la metafora dello zucchero. La scena del film si può vedere a questo link
Il capitalista approfitta dell'incisione altrui, per rubare loro le risorse. E così in questa scena, siccome Peppino non sa quanto zucchero versare nella propria tazzina di caffè, Totò man mano prende per sé tutto lo zucchero, lasciando il compare a bocca asciutta.
Il murales è stato fatto per onorare la memoria dell'attore napoletano nel quartiere dove è nato, e anche per donare al rione un ulteriore elemento di rivalutazione culturale. Tono Cruz, infatti, insieme ad altri street artist, ha partecipato al progetto promosso da padre Antonio Loffredo e dalla Fondazione di Comunità San Gennaro. Già nel 2015 aveva dipinto nella piazza della chiesa il murales "Luce", e insieme all'artista cileno Mono Gonzalez aveva decorato il campanile di una chiesa nel quartiere.

In the Rione Sanità, in Naples, on the facade of a building, there is a mural dedicated to Totò, a famous Neapolitan comic actor of the twentieth century. The street art work has been made by Tono Cruz, a Spanish artist from the Gran Canaries, and represents the famous scene from the movie "The band of honest men", in which Totò explains to Peppino how capitalism works, using the metaphor of the sugar. The scene of the movie can be seen at this link. The capitalist takes advantage of the engraving of others to steal resources from them. In this scene, indeed, since Peppino does not know how much sugar to pour into his cup of coffee, Totò gradually takes all the sugar for himself. The mural was done to honor the memory of the Neapolitan actor in the neighborhood where he was born, and also to give the district an additional element of cultural revaluation. In fact, Tono Cruz, together with other street artists, participated in the project promoted by Antonio Loffredo, preacher of the Church Santa Maria della Sanità, and by the San Gennaro Community Foundation. Already in 2015 Tono Cruz had painted the mural "Luce" in the church square, and together with the Chilean artist Mono Gonzalez he had decorated the bell tower of a church in the neighborhood.

Abraham Calero - street art, tenerezza ed economia sostenibile

Da qualche giorno nel centro storico di Napoli, in zona universitaria, c'è un nuovo murales. Si tratta di un'opera di Abraham Calero, street artist dell'isola di Mallorca, in Spagna. Anche uno sguardo disattento nota il rimando a uno dei padri della street art, e cioè al "Girl with balloon" di Banksy. In effetti, l'opera di Abraham Calero è anche un omaggio a Banksy, ma nel suo murales il palloncino non ha la forma di un cuore, ma del virus, e porta via il vecchietto Carl Fredricksen di "Up" della Pixar (vi consiglio di non guardarlo, se vi commuovete facilmente), che nel film vende proprio i palloncini. Il riferimento è ovviamente, a tutti gli affetti (in particolare quelli dei nonni) che la pandemia in corso ci ha sottratto. La bambina tende il braccio verso il nonno che vola via, cercando di vincere la distanza che li separa, o semplicemente di salutarlo. L'opera di Abraham Calero è stata fatta in vari stili: la bambina è uno stencil, Carl con il palloncino, invece, sono una stampa (Carl in scala di grigi, il virus di colore rosso). Si tratta di una delle due variazioni, sullo stesso tema, realizzate dall'artista: nella prima è tutto identico, eccetto per il palloncino a forma di cuore, invece che di virus. La prima opera, però, che è stata protagonista del suo progetto "¡Por Fin Es Lunes!", in cui il murales cambiava proprietario ogni settimana. In un'intervista, infatti, Abraham Calero afferma che l'artista, nel momento in cui trova una collocazione alla propria opera, la regala alla città, e ogni spettatore ne darà un'interpretazione differente. Decide, allora, di inaugurare un gioco: l'opera potrà, ogni settimana, essere ritirata da un qualunque spettatore, che potrà portarla con sé ed esporla dove vuole per la settimana in corso; il lunedì successivo dovrà però cederla al primo richiedente. "¡Por Fin Es Lunes!" significa "Finalmente è lunedì!" e si riferisce, evidentemente, al giorno della settimana in cui il murales trova un nuovo proprietario, e, di conseguenza, un nuovo contesto. Generalmente, il lunedì è associato a una sensazione di malessere, perché si torna a lavoro, e infatti l'espressione più comunemente utilizzata è "¡Por Fin No Es Lunes!", per indicare che finalmente è arrivato il fine settimana e ci possiamo dedicare ai nostri hobby. Ma quest'anno, per molte persone che hanno perso il lavoro, è cambiata la prospettiva. Non è la prima volta che Abraham Calero utilizza la modalità del gioco nel suo lavoro: in passato, infatti, aveva trattato il tema della mancanza di turismo a causa della pandemia proprio con un gioco di parole. Da "SOS turisme" a "SOS tenible": nelle isole baleari il turismo è di certo la fonte di ricchezza principale, ma l'artista vuole porre l'accento sul fatto che proprio il monopolio del turismo ha portato, con la pandemia, al crollo economico totale, e a un forte aumento della povertà. La povertà non solo di chi possiede o gestisce i grandi alberghi, ma anche di chi si occupa della pulizia degli asciugamani o di portare i piatti ai tavoli. Non bisognerà tornare alla situazione di prima, ma trovare delle forme di economia sostenibile e che consentano di offrire una ricchezza al territorio indipendente dal turismo. Una visione delle cose che mi sento di appoggiare in toto!

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Opera di Abraham Calero



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Opera di Banksy "Girl with Balloon"
Whatifier e le connessioni emozionali - Street art a Napoli


Se fate un giro per il centro storico di Napoli , vi accorgerete che alcuni vicoli sono decorati con poster e sticker di street artist. L'utilizzo di poster e sticker permette agli artisti di lavorare in studio e non soffermarsi troppo sul luogo scelto come sfondo della propria opera , e contemporaneamente permette una più facile rimozione della stessa. È, quindi, decisamente una forma più ecologica rispetto allo spray o alla pittura diretta sul muro. Nell'immagine vedete un poster di whatifier , con due gattini . Uno rosso e l'altro nero, sono collegati da un segnale di rete #wifi , che ha però la forma di un cuore . Il primo avvisa che la connessione si è persa, e chiede se fare un altro tentativo. Il secondo avvisa che ci sono altre connessioni disponibili e impone la connessione automatica. La lingua scelta per la comunicazione tra i due gatti è l'inglese è il linguaggio è tipicamente informatico . Il contenuto , però, è quello delle emozioni . Attraverso questo processo, l'artista crea un effetto straniante, e lo spettatore è costretto ad andare oltre il singolo murales e a riflettere. La tecnologia sta prendendo il sopravvento sulle emozioni ? La tematica viene riproposta anche in altri murales di @whatifier , divertitevi a cercarli per il centro storico di Napoli!
P.S.: specifico che quello che ho scritto è una mia personale interpretazione! Potrei anche sbagliarmi, ma l'arte è bella anche per questo... lascia uno spazio di libertà a chi la osserva!

Omaggio a De Ribera nei decumani di Napoli - murales di Fabrizio Scala

Il murales in foto, su plexiglass , è un'opera di Fabrizio Scala e si trova sul decumano inferiore, Spaccanapoli , nei pressi di via Duomo.
Si tratta di una rivisitazione in chiave psichedelica del dipinto di Jusepe De Ribera, "San Gennaro esce illeso dalla fornace", che si trova nella Cappella del tesorodi San Gennaro , all'interno del Duomo di Napoli .
Il murales è stato realizzato dall'artista nel 2018, in occasione del San Gennaro day, ed è stato attaccato sul muro esterno (non vincolato) della chiesa di San Nicola a Pistasi. Oltre ad essere un omaggio a De Ribera, che realizzò il dipinto nel 1646, il murales è un regalo alla città di Napoli, e in particolare al quartiere dove Fabrizio Scala ha vissuto. I linguaggio utilizzato è quello della pop art, che caratterizza anche gli altri lavori dell'artista: i colori sono molto accesi e completamente diversi da quelli reali. Ma il cielo resta azzurro, proprio come nell'opera di De Ribera, e proprio come a Napoli. Sarebbe impossibile immaginare il cielo di un altro colore.
L'evento narrato è quello di San Gennaro, il patrono principale della città, che riesce ad evitare la morte, uscendo illeso dalla fornace. San Gennaro riuscì anche ad ammansire le belve feroci, quando venne gettato nell'anfiteatro di Pozzuoli, ma non poté poi sfuggire alla decapitazione.
Il murales di Scala è stato molto apprezzato dai napoletani ed è stato premiato in occasione del San Gennaro Day nel 2018. Si inserisce, inoltre, perfettamente in quel contesto: si trova, infatti, nelle vicinanze del Duomo e di fronte al murales di San Gennaro firmato Jorit.


La foto del dipinto di De Ribera è presa da Wikipedia


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