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  • Gli Egizi a Napoli: Museo Archeologico e Regio Nilensis (per adulti o per bambini)
  • Cappella Sansevero e il triangolo esoterico
  • Le donne di Napoli in miseria e nobiltà: Palazzo Reale e quartieri spagnoli
  • Dal Rione Sanità ai quartieri spagnoli, tra vichi e vicarielli
  • Il decumano nascosto: l'Anticaglia
  • Rione Sanità: sacro e profano con murales e cimitero delle fontanelle
  • Il lungomare di Napoli, con zona monumentale e Chiaia
  • La bella Neapolis, dall'ora blu fino a sera
  • San Gennaro, l'antica via per colles e il borgo di Antignano
  • Dal centro antico alla Sanità, tra sacro e profano
  • Napoli, città d'arte e artigianato, tra mito e capuzzelle
  • Nelle viscere di Napoli, dal Museo dell'acqua al teschio con le orecchie
  • Arte e artigianato a Napoli: seta, cammei e specialità culinarie
  • I borghi di Napoli: dall'Arenella a Case Puntellate
  • Villa Floridiana e Museo Duca di Martina
  • La chiesa di San Giovanni a Carbonara

Gli Egizi a Napoli: Museo Archeologico e Regio Nilensis


Scopriamo la cultura egizia a Napoli: La Collezione Egizia, sezione del Tempio di Iside e il culto di Isis lactans! Dopo una visita guidata alle sezioni del Museo Archeologico legate alla cultura egizia, si prosegue verso la Regio Nilensis, nel centro storico di Napoli, zona abitata anticamente dagli alessandrini. Furono proprio loro a costruire ciò che oggi è conosciuto come il "Corpo di Napoli" e ciò che ha acquisito un significato profondo nella cultura napoletana. È possibile prenotare il tour anche nella modalità "per bambini", con cruciverba e carte da gioco.



Cappella Sansevero e il triangolo esoterico


Scopriamo il triangolo esoterico di Napoli: da piazza San Domenico a Piazzetta Nilo, e poi, al vertice, la cappella Sansevero!
Cappella Sansevero nacque come cappella familiare, nel 1590, e venne poi, nel corso del diciottesimo secolo, restaurata ad opera di Raimondo di Sangro, così da diventare un vero e proprio tempio massonico.
All'interno della Cappella, oltre al Cristo Velato, si possono ammirare altre sculture in marmo di stupefacente bellezza, come la Pudicizia e il Disinganno.


Le donne di Napoli in miseria e in nobiltà: Palazzo Reale e quartieri spagnoli


Nella storia di Napoli ci sono state molte regine, alcune hanno indossato la corona mentre altre, pur non avendo sangue blu, sono diventate “regine del popolo ”. Seguiremo un percorso alla scoperta delle donne che hanno reso grande la città di Napoli. Dopo aver visitato il Palazzo Reale, dimora delle ultime regine, entreremo nei quartieri spagnoli, dove visse, ad esempio "Donna Linora", una delle donne a capo della repubblica partenopea del 1799. Nei quartieri scopriremo i volti delle protagoniste della storia di Napoli attraverso i murales: Ipazia, Iside, la Tarantina, Sofia Loren, Santa Maria Francesca delle cinque piaghe, la sirena di Trallallà e la capera. Il tour si conclude in Piazza Carità, dove, nel meraviglioso Palazzo Mastelloni, costruito da Niccolò Tagliacozzi Canale, visse Luisa Sanfelice, un'altra icona della repubblica partenopea. 


Dal Rione Sanità ai Quartieri Spagnoli, tra vichi e vicarielli


Partiremo da Porta San Gennaro, in piazza Cavour, per raggiungere quella che una volta era la necropoli della città, al di fuori delle mura. Scopriremo i vicoletti del Rione Sanità, i suoi palazzi settecenteschi, come il Palazzo dello Spagnuolo, la Chiesa di Santa Maria alla Sanità e il culto di San Vincenzo Ferrer. Ne approfitteremo anche per ammirare i murales e per parlare del progetto di rivalutazione del quartiere. Da lì raggiungeremo a piedi i quartieri spagnoli, il reticolo di vicoli alle spalle della famosa via Toledo. Costruiti negli anni '30 del sedicesimo secolo, per volontà del viceré Pedro da Toledo, per poter stanziare le truppe spagnole, i quartieri hanno subito fino a qualche anno fa la pessima fama di zona pericolosa all'interno della metropoli partenopea. Grazie a numerosi interventi, la maggior parte dei quali "partiti dal basso", i quartieri spagnoli sono oggi uno dei punti focali del turismo della città.
Vedremo il largo degli artisti, con il famoso murales di Maradona e la Iside di Francisco Bosoletti, il vico Totò, i murales di Cyop&kaf, parleremo della sedia delle edicole sacre e della "sedia della fertilità.


Il decumano nascosto: l'Anticaglia


Appuntamento presso la scalinata della Chiesa di San Giovanni a Carbonara. Sapete perché la chiesa si chiama così? Passeggeremo lungo il decumano nascosto, l'Anticaglia, che è anche, dei tre, il meno affollato. 
Era la zona dei teatri, nella Neapolis greco-romana. Nel sedicesimo e nel diciassettesimo secolo, la strada si riempie di chiese e conventi: la chiesa dei Santissimi apostoli, la chiesa di San Giuseppe dei Ruffi, la chiesa di Donnaregina nuova, e tante altre.


Sanità: sacro e profano con murales e cimitero delle fontanelle


Appuntamento all'uscita della metro di Materdei, opera dell'Atelier Mendini. La prima tappa sarà il Cimitero delle Fontanelle, il luogo del rito delle "anime pezzentelle". Da lì ci sposteremo verso la Chiesa di Santa Maria della Sanità, con la splendida cupola maiolicata, detta anche "chiesa di San Becienzo" o "del Monacone", per la presenza di una teca con la statuetta ottocentesca di san Vincenzo Ferrer, in legno dipinto, costruita dai fedeli nel 1836  per sconfiggere l'epidemia di colera che colpì la città. Durante il percorso sarà possibile ammirare i murales degli artisti di strada Bosoletti, Tono Cruz, Mono Gonzalez e tanti altri, nonché le opere di arte contemporanea di Riccardo Dalisi e di Paolo La Motta. Scoprirete presepi e giardini, in uno dei quartieri più affascinanti di Napoli. Lungo la discesa verso via Foria visiteremo Palazzo Sanfelice e Palazzo dello Spagnuolo, due residenze nobiliari del '700, caratterizzate dalla scalinata "ad ali di falco", tipica dell'architettura di Ferdinando Sanfelice. Il tour terminerà in via Foria presso Porta San Gennaro.


Il Lungomare di Napoli, con zona monumentale e Chiaia


Il mare. Un bel tour nella zona "monumentale" di Napoli. Piazza del Plebiscito, Piazza Trieste e Trento e Galleria Umberto. Ci dirigiamo, poi, verso via Chiaia, per raggiungere il lungomare. Sapete da cosa deriva il nome "Chiaia"? Scopriremo la storia di Piazza dei Martiri e del monumento con i leoni.
Da Piazza Vittoria, sul lungomare, fino al Castel dell'Ovo, lì dove, secondo la leggenda, la sirena Partenope depose il suo corpo e fondò la città di Napoli.


La Bella Neapolis, Dall'Ora Blu Fino A Sera


Da Piazza del Gesù a Via Duomo, percorriamo le vie del centro storico e visitiamo le principali chiese di questa zona. Il centro storico di Napoli è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1995. Costruita secondo uno schema ippodamico dagli antichi greci, la città conserva ancora oggi la struttura dell'antica Neapolis. Visiteremo Piazza del Gesù Nuovo con le chiese, piazza San Domenico Maggiore, piazzetta Nilo, scopriremo miti e tradizioni popolari, e poi percorreremo la famosa via dei presepi, San Gregorio Armeno, fino al Duomo di Napoli.


San Gennaro, l'antica via per colles e il borgo di Antignano


Qual è l'origine del termine “Antignano”? Dove avvenne per la prima volta il miracolo di San Gennaro? Di queste e di altre vicende è custode il borgo situato tra l'Arenella e il Vomero, oggetto della nostra visita.
Appuntamento in piazza Vanvitelli (angolo via Bernini), scopriremo le tre chiese dedicate al più importante patrono napoletano (San Gennaro al Vomero, la Piccola Pompei e San Gennaro ad Antignano). Visiteremo, poi, il borgo di Antignano, che nel 1400 ospitava i giardini del Pontano, oggi ospita un coloratissimo mercato.
Arriveremo, infine, alla metropolitana linea 1 Salvator Rosa, dove, durante gli scavi, nel 2000, sono emersi alcuni archi di epoca romana, appartenenti all'antica "via per colles", che collegava Napoli a Pozzuoli.


Dal centro antico alla Sanità, tra sacro e profano


Partiamo da Piazza San Gaetano, l'antica agorà e poi foro di Neapolis, per raggiungere il decumano superiore, l'Anticaglia.
Lì si trovavano, in epoca flavia, i teatri della città romana, e si racconta che Nerone, durante un suo spettacolo, costrinse gli spettatori a restare seduti ai loro posti, nonostante il terremoto in corso.
Attraversiamo poi Vico Limoncello (già Vico Spogliamorti), per arrivare alla Porta San Gennaro, e infine nel Borgo dei Vergini.
 Le opere di street art di Bosoletti, di Nafir e di altri artisti iraniani, il murales di Maradona e quello dedicato alle tradizioni napoletane di Antonio Cotecchia, Palazzo dello Spagnuolo e Palazzo Sanfelice, e tante altre particolarità napoletane vi aspettano in questo tour. Dopo la visita della chiesa di Santa Maria della Sanità, meglio conosciuta dai napoletani come la Chiesa di San Becienzo, o anche chiesa del Monacone, in onore di San Vincenzo Ferrer,  scopriremo dove si trovano la "casa di Totò" e il vicolo della cultura. 


Napoli, città d'arte e d'artigianato, tra mito e capuzzelle


Partiamo dalla stazione della metropolitana Università, in piazza Bovio. Il sito è parte del circuito delle stazioni dell'arte, e è stata realizzata secondo il progetto dell'egiziano Karim Rashid, che ha scelto il tema della comunicazione.
Diamo uno sgurdo all'atrio della metropolitana e poi raggiungiamo la fontana di Spinacorona, anche chiamata "fontana delle zizze". Qui possiamo ammirare la sirena Partenope nell'iconografia della mitologia classica: metà donna e metà uccello.
Visitiamo, poi, la Chiesa di San Filippo e Giacomo, anche nota come Chiesa della seta, dove la lavorazione di questo prezioso materiale è attestata sin dal 1477, in epoca aragonese, e poi proseguiamo per uno dei vicoli "seminascosti" del centro storico, e andiamo dalla capuzzella di Santa Luciella, il famoso teschio con le orecchie, custodito nella chiesa omonima. La chiesa di Santa Luciella, fondata da Bartolomeo Di Capua nel 1327 e successivamente luogo di culto per la Corporazione dei Pipernieri, Fabbricatori e Tagliamonti, è affidata oggi all'associazione Respiriamo Arte, che ha permesso la sua riapertura, dopo un lungo periodo di inagibilità, a causa di problemi con un'infiltrazione d'acqua. Il vicoletto ci porta alla strada dei presepi, via San Gregorio Armeno, dove termina il tour. 


Nelle viscere di Napoli, dal Museo dell'acqua al teschio con le orecchie

Visitiamo la Napoli parallela, quella che si trova sottoterra.
Appuntamento nel cuore del centro di Napoli, all'esterno della Chiesa della Pietrasanta. Scopriamo perché si chiama così, e cosa raffigurano i marmi di epoca romana sul campanile. Ci addentriamo, poi, nella Napoli sotterranea, quaranta metri sottoterra, per scoprire le cisterne dell'acquedotto romano, che furono riutilizzate come rifugi antiaerei nel dopoguerra.
Il percorso all'interno del Museo dell'acqua è arricchito anche da una collezione di materiali vulcanici e di opere contemporanee.
Risaliremo comodamente in ascensore, e proseguiremo in direzione della chiesa di Santa Luciella, più nota come quella del "teschio con le orecchie". Avete mai sentito parlare del culto delle capuzzelle, a Napoli?
Nei sotterranei di questa chiesa sono conservati diversi teschi, ma uno in particolare, grazie alle sue "orecchie" veniva considerato il più adatto ad ascoltare le preghiere dei napoletani.
Volete saperne di più? Non esitate a prenotare questo tour, alla scoperta dei misteri e delle leggende partenopee.


Arte e artigianato a Napoli: seta, cammei e specialità culinarie


Sapevate che la corporazione della seta esisteva a Napoli già dal 1477, in epoca aragonese? E che la lavorazione dei cammei è nata grazie ai napoletani?
Il centro antico è sempre stato la culla dell'artigianato, le strade portano ancora oggi, infatti, i nomi degli antichi mestieri. Partendo da piazza Bellini, dove si possono ammirare le antiche mura greche, passeggeremo insieme lungo i decumani dell'antica Neapolis. Vedremo diverse botteghe di artigiani: ceramica, saponi, strumenti musicali. 
Visitiamo, poi, la Chiesa di San Filippo e Giacomo, culla dell'artigianato napoletano, perché nel 1601 venne trasferita lì la corporazione della seta. Vediamo la sacrestia settecentesca, frutto del fine artigianato ligneo napoletano, la cripta, luogo di sepoltura dei corporati della seta, gli affreschi, testimonianza della prima chiesa di fine '500, e i resti archeologici, ritrovati al di sotto del cortile interno, gli unici resti della città antica a sud del decumano inferiore. Dopo la visita della chiesa, andiamo a conoscere la lavorazione dei cammei presso il Piccolo Museo del Cammeo. Last but not least, tra le eccellenze napoletane ci sono, indubbiamente, quelle culinarie. E, per quelle, avete solo l'imbarazzo della scelta! 


I borghi di Napoli: dall'Arenella a Case Puntellate

Partiamo da piazza Muzij per scoprire il borgo dell'Arenella, e arriviamo fino alle Case Puntellate. Fino a inizio del '900, l'Arenella e anche il Vomero erano considerati luoghi di villeggiatura. Il piano regolatore arriva nel 1926, ma non sarà quello a sconvolgere l'ordine edilizio della collina, bensì le costruzioni del secondo dopoguerra. Da quel momento in poi, il panorama collinare cambia completamente. Aguzzando la vista, però, è possibile scorgere i dettagli che appartengono al passato. Dall'Arenella, ad Antignano, alle Case Puntellate. Sapete perché si chiamano così? Il percorso a ritroso nella memoria dei luoghi del passato porta ad evocarne i resti, spesso messi in ombra da una furia edilizia incauta.


Villa Floridiana e Museo Duca di Martina


La Villa Floridiana prende il suo nome dalla duchessa di Floridia (Lucia Migliaccio), moglie morganatica di Re Ferdinando I, che la prese in sposa dopo la morte della sua prima moglie, Maria Carolina.
Festeggiamo la riapertura della villa con un bel tour dedicato ai giardini e al museo Duca di Martina, che si trova all'interno del parco.
Vi aspetta una mattinata rilassante e ricca di curiosità sulla dinastia borbonica!
Tour guidato alla scoperta della villa Floridiana e del Museo Duca di Martina.


La chiesa di San Giovanni a Carbonara

La chiesa di San Giovanni a Carbonara, recentemente riaperta al pubblico dopo il restauro, fu costruita per volontà degli agostiniani a partire dal 1343, su un suolo donato da Gualtiero Galeota. All'interno del complesso religioso, tra i più affascinanti della città partenopea, è possibile visitare cappella Somma, la cappella Caracciolo di Vico e la cappella Caracciolo del Sole. Tra i monumenti più suggestivi, il monumento funebre di Ladislao di Durazzo, costruito nella prima metà del Quattrocento, per volontà di sua sorella Giovanna II.


Materdei: visita guidata tra chiese, palazzi, cinema e street art

Esploriamo una zona di Napoli che, seppur vicina al centro, è ancora al di fuori dei circuiti turistici, pur essendo ricca di storia e street art. Materdei è stata, tra l'altro, spesso scelta come set cinematografici: è proprio qui, infatti, che è stata girata, ad esempio, la scena della pizza fritta ne "L'oro di Napoli".
La riqualificazione della zona trova le sue origini nel restauro di Piazza Scipione Ammirato, nella quale è stata inaugurata, nel 2033, la stazione della metropolitana Materdei, progetto dell'atelier Mendini e sedicesima nell'elenco delle stazioni metropolitane più belle d'Europa.
Partiremo proprio dalla metropolitana, dove vi illustrerò le opere della piazza e dell'atrio (senza oltrepassare i tornelli), per poi proseguire su via Materdei, dove ammireremo le facciate dei palazzi storici, come Palazzo dei Medici.
Arriveremo, poi, alla chiesa di Sant'Agostino degli scalzi, famosa per i suoi splendidi stucchi sul soffitto.
Risalendo per Salita San Raffaele, vedremo due murales di Francisco Bosoletti, tra cui la bellissima Partenope, dedicata alla città di Napoli.
Percorrendo uno dei vicoletti, arriveremo all'OPG, ex ospedale psichiatrico, oggi centro autogestito e fulcro di attività del quartiere.
Il percorso terminerà di fronte al murales di Blu, proprio sulla facciata dell'edificio.

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