La Sirena e la Superluna
Ieri avevi appuntamento con la superluna, e ti sei vestita a festa.
E io ne ho approfittato per vedere te, incredibilmente bella, se si può, più del solito.
Ho pensato che con la macchina fotografica avrei potuto scrutare i tuoi dettagli. Capodimonte, 'o cupolone 'e San Becienzo, il Duomo, la stazione centrale, il retro dell'insegna Kimbo, e persino il murales di Jorit al centro direzionale, sono riuscita a trovare! Non l'ho ancora visto, da vicino.
Tutti quei palazzi uno appresso all'altro, ancora più "uno appresse all'ate"... è la prospettiva.
E così ti ho sentita più vicina. Mi è sembrato un po' di tornare a scorrazzare nei tuoi vicoletti.
Ecco, a voi potrà sembrare strana, questa nostalgia di Napoli che ci pervade, ma per noi napoletani, Napoli è come una mamma.
Abbiamo bisogno di toccare il tufo, di salire e scendere le scale, di sentire l'odore del mare...
E poi è arrivata la luna, e io sono diventata così gelosa, ma così gelosa, perché ti aveva tutta per sé, e continuava a ciondolarsi e salire sulle pendici del Vesuvio.
Non riuscivo proprio a sopportare il fatto che potesse esserti più vicina di quanto lo fossi io.