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Street art a Montesanto, gli animali di Ericailcane e Sardomuto

Ericailcane è lo pseudonimo di Leonardo, uno street artist italiano originario di Belluno, che ha lavorato in tutto il mondo e anche qui a Napoli.
La caratteristica principale dei suoi murales, come potete vedere dalle immagini, è che gli animali vengono rappresentanti nei minimi dettagli e "umanizzati", e quindi assumono un effetto straniante. Le loro movenze, le espressioni e gli atteggiamenti sono quelli di un essere umano.
I murales sono generalmente abbastanza grandi, e sono proprio le dimensioni spropositate (molto maggiori di quelle reali) a conferire una nota inquietante.
Ericailcane ha collaborato diverse volte con Blu, e anche con Bastardilla, con la quale ha realizzato anche un murales a Medolla - come commemorazione del terremoto avvenuto in Emilia Romagna nel 2012 - in cui alcuni topolini si danno da fare per ricucire la terra devastata.
A Napoli, nella zona di Montesanto/della Pignasecca troviamo due grandi murales, dipinti direttamente sul muro, per i quali ha collaborato con lo street artist Sardomuto
Il primo si trova alle spalle di piazza Dante, e sono raffigurati tre personaggi: un gatto e un uccellino che mantengono una vaschetta che contiene un pesciolino rosso, cercando di evitare possibili fuoriuscite d'acqua con dei tappi di sughero. Il gatto guarda il pesciolino, l'uccello, invece, fissa lo spettatore. Entrambi, però, hanno un atteggiamento che risulta insolito, per la loro natura. Ci aspetteremmo che si lanciassero entrambi sul pesce rosso per mangiarlo, e invece lo proteggono, salvandolo dalla morte per asfissia. Il murales è stato dedicato a Mattia Fagnoni, un bambino di sette anni e mezzo, purtroppo deceduto a causa della sindrome di Sandhoff. L'associazione Mattia Fagnoni ONLUS raccoglie fondi per supportare i bambini che soffrono di malattie rare, un altro murales dedicato al piccolo, in città, è quello in piazza Pignasecca, realizzato da Diavù. 
Nel murales di Ericailcane e Sardomuto, l'atteggiamento di protezione dei due animali indica la solidarietà nei confronti dei più deboli, che non hanno armi sufficienti per difendersi.

Nel murales in via Pasquale Scura, invece, ci sono due uccelli, uno più grande e l'altro più piccolo, e anche loro sono rappresentati nei minimi dettagli e con espressioni umane. 
Si fa riferimento alle leggende che spiegano l'etimologia del termine "Pignasecca", il mercato della zona. Si narra, infatti, che quando Pedro da Toledo fece costruire la famosa strada militare, dovette sventrare le zone circostanti, e rimase soltanto un pino come nido delle gazze ladre. Gli abitanti della zona provarono a cacciare gli uccelli, ma il pino improvvisamente rinsecchì. 
Una seconda versione della leggenda è molto più fantasiosa, ma anche più intrigante: la zona alle spalle di via Toledo era, all'epoca, occupata dal bosco di Biancomangiare, della proprietà della famiglia Pignatelli di Monteleone. Le gazze ladre, all'epoca, entravano nelle abitazioni dei nobili e del clero, e portavano sulla cima dei pini del bosco gli oggetti che avevano rubato nelle case. Spesso, però, questi oggetti servivano da testimonianza per la lussuria in vigore all'epoca, anche tra i rappresentanti del clero, e quindi gli abitanti della zona iniziarono a spettegolare su ciò che accadeva nella zona. Il vescovo decise, allora, di scomunicare le gazze ladre, ma pian piano, dopo l'emanazione della bolla di scomunica, tutti i pini iniziarono a rinsecchire, uno dopo l'altro. 
Nel murales sono raffigurate le due gazze ladre che lottano per il bottino. 

****************************************************
Napoli ha aperto le sue porte, soprattutto nell'ultimo decennio, alla street art. 
Per scoprire i murales della zona di Montesanto e dei quartieri spagnoli, puoi prenotare un tour di street art a questo link.



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I diritti delle donne nella street art napoletana: da Whatifier a Cassandra.parla

Sui muri del centro storico di Napoli riecheggiano le urla di rivendicazione dei diritti delle donne. 

Whatifiier, di cui ho già parlato qui, utilizza come sfondi per i suoi messaggi al femminile le donne dei dipinti di Modigliani, di Tamara Lempicka, di Klimt, di Botticelli e di altri artisti del passato. La street artist non ha lasciato i suoi poster solo a Napoli, ma anche in altre città come Firenze. Pertanto, la lingua che ha scelto per divulgare i suoi messaggi è l'inglese: Smash the patriarchy (Distruggi il patriarcato), My body my choice (Mio il corpo, mia la scelta), No means no (No significa no), Sexism is an issue (Il sessismo è un problema)...

Analogo il contenuto, ma diversi la forma e il target del progetto di Cassandra.parla , i cui messaggi sono in napoletano. Bella 'mbriana, Song' 'na malafemmina, 'O core se da a chi s''o sape tene' (il cuore si dà a chi se lo sa tenere), L'ammore fa passa' 'o tiempo e 'o tiempo fa passa' l'ammore (l'amore fa passare il tempo e il tempo fa passare l'amore) sono alcune delle frasi sui poster della street artist Emanuela Auricchio. 
Cassandra è il suo alter ego, perché Cassandra nella mitologia greca era colei che, pur prevedendo il futuro, era condannata, in sostanza, al silenzio, perché nessuno la ascoltava, nessuno le credeva. Un personaggio al quale Emanuela ha ridato voce, con le sue opere di street art, sui muri dei vicoli napoletani. 
Le donne sono disegnate proprio da lei, uno dei suoi murales è dedicato a Masha Amini, la ragazza arrestata dalla polizia iraniana per non aver indossato correttamente l'hijab, e poi morta tre giorni dopo, probabilmente a causa di un pestaggio effettuato proprio dalle forze dell'ordine. 
Su un altro murales, a Port'Alba, lascia uno spazio bianco, dove invita lo spettatore a scrivere una frase. 

I poster delle due street artist si uniscono ai messaggi di #lediesis, Ogni donna una Madonna, Mp5 e tanti altri, che avevano, già in passato, testimoniato a favore dei diritti al femminile. 
 
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Se vuoi prenotare uno street art tour alla scoperta dei murales nel centro antico o negli altri quartieri di Napoli, puoi farlo contattarmi qui


La ragazza con la coda sui muri di Firenze, grazie a #lediesis


Nell'ambito del ciclo di murales dedicati alle donne, #lediesis inserisce Hadis Najafi, la ragazza iraniana che è stata uccisa durante una protesta nei pressi di Teheran.
Sono stati sei proiettili sparati dalla polizia iraniana a causare il decesso della ragazza, poco più che ventenne. Hadis Najafi era una delle donne ribelli, scese in strada per protestare contro l'uccisione di Mahsa Amini, un'altra donna uccisa perché non portava bene il velo. In un video, Hadis (o colei che si pensava fosse Hadis) compariva mentre si legava i capelli in una coda, nel corso della manifestazione. Era stata la sorella, Shirin Najafi, a riconoscerla nel video. Ma sembra - così dichiara la BBC - che la "ragazza della coda" non sia Hadis, e che sia viva, sembra che si tratti di un'altra donna che ha partecipato alle manifestazioni e che è stata ripresa mentre legava i capelli in una coda.
Legarsi i capelli è gesto quotidiano che noi donne siamo abituate a fare ogni giorno. Ad alcune donne non è concesso, invece. Fare la coda è diventato un simbolo di libertà .
Mahsa, Hadis e tante altre donne sono morte o rischiano la vita in nome della libertà. Dovremmo ricordarlo sempre, ogni volta che tentano di scalfire un nostro diritto, ogni volta che uomini - o anche altre donne - pretendono di decidere al posto nostro.
In questo murales di #lediesis , che ha dedicato la serie di superwomen alle donne, la ragazza con la coda viene raffigurata nell'atto di tagliarsi i capelli - atto di ribellione. Il simbolo che la identifica come un'eroina - la "S" di Superwomen - sanguina. Non sono solo i proiettili ad uccidere la libertà, ma anche l'indifferenza altrui.
A tal proposito, mi viene in mente la scena di Eduardo de Filippo: è cosa 'e niente.
https://youtu.be/NxbQ3DSDTEc
Cerchiamo di non diventare "cosa 'e niente".

Maradona a Sant'Anna di Palazzo: il murales di Stikki Peaches

E' apparso qualche giorno fa un poster di Maradona a Sant'Anna di Palazzo, nei quartieri spagnoli, a Napoli. Niente di nuovo, direte, i vicoli pullulano di rappresentazioni del D10s. Questa volta si tratta di un murales di Stikki Peaches, street artist canadese, che aveva già lavorato a Napoli - ricordiamo il poster di Sofia Loren in vico Zuroli, ormai strappato. 
Stikki Peaches, originario di Montreal, in Canada, debutta nelle strade della sua città,  per poi proseguire con New York, Toronto, Stoccolma, Berlino, Los Angeles, Londra. I suoi non sono semplici poster, ma opere di paste-up o collage, con utilizzo di materiali di riciclo. 
Il suo motto è "What if art ruled the world?" (E se l'arte dominasse il mondo?"), con il quale auspica l'abilitazione dei conflitti e dei disastri a livello mondiale, proprio attraverso un "governo dell'arte".
Stikki Peaches ha portato nei vicoli icone del mondo dello spettacolo, attori, calciatori, artisti del passato. Li ha integrati nel tessuto urbano.
A Napoli, poi, ha scelto di concentrarsi con due grandi icone della storia partenopea. Tempo fa, infatti, realizzò un ritratto di Sofia Loren, a Forcella, in vico Zuroli. Quell'opera è stata purtroppo distrutta dal passare del tempo. A Sant'Anna di Palazzo, poi, proprio accanto alla chiesa, ha realizzato un ritratto di Diego Armando Maradona, il calciatore più famoso del mondo, deceduto il 25/11/2020. Il suo volto è arricchito di alcuni particolari, come la data di nascita (1960), scritta in numeri romani, la data del primo scudetto vinto dal Napoli (1986), un cuore con il nome della moglie del calciatore, Claudia, e altre cose. 
Il murales si trova tra l'entrata della chiesa di Sant'Anna di Palazzo e un autolavaggio, al di sotto di un'edicola sacra. 
Lo street artist, inoltre, è attualmente a lavoro per realizzare un altro ritratto di Sofia Loren, non distante da quello di Maradona, come si può vedere sul suo profilo Instagram.




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La signora delle sigarette di Piazza Bellini

Non so chi abbia fatto questo murales, ma lo trovo bellissimo.
Diversamente da altri post o vignette in cui si parlava di lei, di Giannina, o Valeria, quella delle sigarette a Piazza Bellini, per intenderci, qui viene ritratta con un bel sorriso verso la vita, quello che da tanto, ormai, non le si vedeva più sul volto.
Ci sono persone che entrano nel tessuto della città, nei suoi intrecci, nel suo tufo.
Sono quelle persone che, quando le vedi, ti senti, per qualche ragione, a casa. E che, quando non ci sono più, ti provocano una sensazione di disorientamento.
"La signora delle sigarette di piazza Bellini" era una di queste persone.
Grazie per aver donato a Napoli un'altra delle sue mille sfaccettature. #heimlich

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Street art a Montesanto, gli animali di Ericailcane e Sardomuto

Ericailcane è lo pseudonimo di Leonardo, uno street artist italiano originario di Belluno, che ha lavorato in tutto il mondo e anche qui a Napoli.
La caratteristica principale dei suoi murales, come potete vedere dalle immagini, è che gli animali vengono rappresentanti nei minimi dettagli e "umanizzati", e quindi assumono un effetto straniante. Le loro movenze, le espressioni e gli atteggiamenti sono quelli di un essere umano.
I murales sono generalmente abbastanza grandi, e sono proprio le dimensioni spropositate (molto maggiori di quelle reali) a conferire una nota inquietante.
Ericailcane ha collaborato diverse volte con Blu, e anche con Bastardilla, con la quale ha realizzato anche un murales a Medolla - come commemorazione del terremoto avvenuto in Emilia Romagna nel 2012 - in cui alcuni topolini si danno da fare per ricucire la terra devastata.
A Napoli, nella zona di Montesanto/della Pignasecca troviamo due grandi murales, dipinti direttamente sul muro, per i quali ha collaborato con lo street artist Sardomuto
Il primo si trova alle spalle di piazza Dante, e sono raffigurati tre personaggi: un gatto e un uccellino che mantengono una vaschetta che contiene un pesciolino rosso, cercando di evitare possibili fuoriuscite d'acqua con dei tappi di sughero. Il gatto guarda il pesciolino, l'uccello, invece, fissa lo spettatore. Entrambi, però, hanno un atteggiamento che risulta insolito, per la loro natura. Ci aspetteremmo che si lanciassero entrambi sul pesce rosso per mangiarlo, e invece lo proteggono, salvandolo dalla morte per asfissia. Il murales è stato dedicato a Mattia Fagnoni, un bambino di sette anni e mezzo, purtroppo deceduto a causa della sindrome di Sandhoff. L'associazione Mattia Fagnoni ONLUS raccoglie fondi per supportare i bambini che soffrono di malattie rare, un altro murales dedicato al piccolo, in città, è quello in piazza Pignasecca, realizzato da Diavù. 
Nel murales di Ericailcane e Sardomuto, l'atteggiamento di protezione dei due animali indica la solidarietà nei confronti dei più deboli, che non hanno armi sufficienti per difendersi.

Nel murales in via Pasquale Scura, invece, ci sono due uccelli, uno più grande e l'altro più piccolo, e anche loro sono rappresentati nei minimi dettagli e con espressioni umane. 
Si fa riferimento alle leggende che spiegano l'etimologia del termine "Pignasecca", il mercato della zona. Si narra, infatti, che quando Pedro da Toledo fece costruire la famosa strada militare, dovette sventrare le zone circostanti, e rimase soltanto un pino come nido delle gazze ladre. Gli abitanti della zona provarono a cacciare gli uccelli, ma il pino improvvisamente rinsecchì. 
Una seconda versione della leggenda è molto più fantasiosa, ma anche più intrigante: la zona alle spalle di via Toledo era, all'epoca, occupata dal bosco di Biancomangiare, della proprietà della famiglia Pignatelli di Monteleone. Le gazze ladre, all'epoca, entravano nelle abitazioni dei nobili e del clero, e portavano sulla cima dei pini del bosco gli oggetti che avevano rubato nelle case. Spesso, però, questi oggetti servivano da testimonianza per la lussuria in vigore all'epoca, anche tra i rappresentanti del clero, e quindi gli abitanti della zona iniziarono a spettegolare su ciò che accadeva nella zona. Il vescovo decise, allora, di scomunicare le gazze ladre, ma pian piano, dopo l'emanazione della bolla di scomunica, tutti i pini iniziarono a rinsecchire, uno dopo l'altro. 
Nel murales sono raffigurate le due gazze ladre che lottano per il bottino. 

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Napoli ha aperto le sue porte, soprattutto nell'ultimo decennio, alla street art. 
Per scoprire i murales della zona di Montesanto e dei quartieri spagnoli, puoi prenotare un tour di street art a questo link.



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I diritti delle donne nella street art napoletana: da Whatifier a Cassandra.parla

Sui muri del centro storico di Napoli riecheggiano le urla di rivendicazione dei diritti delle donne. 

Whatifiier, di cui ho già parlato qui, utilizza come sfondi per i suoi messaggi al femminile le donne dei dipinti di Modigliani, di Tamara Lempicka, di Klimt, di Botticelli e di altri artisti del passato. La street artist non ha lasciato i suoi poster solo a Napoli, ma anche in altre città come Firenze. Pertanto, la lingua che ha scelto per divulgare i suoi messaggi è l'inglese: Smash the patriarchy (Distruggi il patriarcato), My body my choice (Mio il corpo, mia la scelta), No means no (No significa no), Sexism is an issue (Il sessismo è un problema)...

Analogo il contenuto, ma diversi la forma e il target del progetto di Cassandra.parla , i cui messaggi sono in napoletano. Bella 'mbriana, Song' 'na malafemmina, 'O core se da a chi s''o sape tene' (il cuore si dà a chi se lo sa tenere), L'ammore fa passa' 'o tiempo e 'o tiempo fa passa' l'ammore (l'amore fa passare il tempo e il tempo fa passare l'amore) sono alcune delle frasi sui poster della street artist Emanuela Auricchio. 
Cassandra è il suo alter ego, perché Cassandra nella mitologia greca era colei che, pur prevedendo il futuro, era condannata, in sostanza, al silenzio, perché nessuno la ascoltava, nessuno le credeva. Un personaggio al quale Emanuela ha ridato voce, con le sue opere di street art, sui muri dei vicoli napoletani. 
Le donne sono disegnate proprio da lei, uno dei suoi murales è dedicato a Masha Amini, la ragazza arrestata dalla polizia iraniana per non aver indossato correttamente l'hijab, e poi morta tre giorni dopo, probabilmente a causa di un pestaggio effettuato proprio dalle forze dell'ordine. 
Su un altro murales, a Port'Alba, lascia uno spazio bianco, dove invita lo spettatore a scrivere una frase. 

I poster delle due street artist si uniscono ai messaggi di #lediesis, Ogni donna una Madonna, Mp5 e tanti altri, che avevano, già in passato, testimoniato a favore dei diritti al femminile. 
 
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La ragazza con la coda sui muri di Firenze, grazie a #lediesis


Nell'ambito del ciclo di murales dedicati alle donne, #lediesis inserisce Hadis Najafi, la ragazza iraniana che è stata uccisa durante una protesta nei pressi di Teheran.
Sono stati sei proiettili sparati dalla polizia iraniana a causare il decesso della ragazza, poco più che ventenne. Hadis Najafi era una delle donne ribelli, scese in strada per protestare contro l'uccisione di Mahsa Amini, un'altra donna uccisa perché non portava bene il velo. In un video, Hadis (o colei che si pensava fosse Hadis) compariva mentre si legava i capelli in una coda, nel corso della manifestazione. Era stata la sorella, Shirin Najafi, a riconoscerla nel video. Ma sembra - così dichiara la BBC - che la "ragazza della coda" non sia Hadis, e che sia viva, sembra che si tratti di un'altra donna che ha partecipato alle manifestazioni e che è stata ripresa mentre legava i capelli in una coda.
Legarsi i capelli è gesto quotidiano che noi donne siamo abituate a fare ogni giorno. Ad alcune donne non è concesso, invece. Fare la coda è diventato un simbolo di libertà .
Mahsa, Hadis e tante altre donne sono morte o rischiano la vita in nome della libertà. Dovremmo ricordarlo sempre, ogni volta che tentano di scalfire un nostro diritto, ogni volta che uomini - o anche altre donne - pretendono di decidere al posto nostro.
In questo murales di #lediesis , che ha dedicato la serie di superwomen alle donne, la ragazza con la coda viene raffigurata nell'atto di tagliarsi i capelli - atto di ribellione. Il simbolo che la identifica come un'eroina - la "S" di Superwomen - sanguina. Non sono solo i proiettili ad uccidere la libertà, ma anche l'indifferenza altrui.
A tal proposito, mi viene in mente la scena di Eduardo de Filippo: è cosa 'e niente.
https://youtu.be/NxbQ3DSDTEc
Cerchiamo di non diventare "cosa 'e niente".

Maradona a Sant'Anna di Palazzo: il murales di Stikki Peaches

E' apparso qualche giorno fa un poster di Maradona a Sant'Anna di Palazzo, nei quartieri spagnoli, a Napoli. Niente di nuovo, direte, i vicoli pullulano di rappresentazioni del D10s. Questa volta si tratta di un murales di Stikki Peaches, street artist canadese, che aveva già lavorato a Napoli - ricordiamo il poster di Sofia Loren in vico Zuroli, ormai strappato. 
Stikki Peaches, originario di Montreal, in Canada, debutta nelle strade della sua città,  per poi proseguire con New York, Toronto, Stoccolma, Berlino, Los Angeles, Londra. I suoi non sono semplici poster, ma opere di paste-up o collage, con utilizzo di materiali di riciclo. 
Il suo motto è "What if art ruled the world?" (E se l'arte dominasse il mondo?"), con il quale auspica l'abilitazione dei conflitti e dei disastri a livello mondiale, proprio attraverso un "governo dell'arte".
Stikki Peaches ha portato nei vicoli icone del mondo dello spettacolo, attori, calciatori, artisti del passato. Li ha integrati nel tessuto urbano.
A Napoli, poi, ha scelto di concentrarsi con due grandi icone della storia partenopea. Tempo fa, infatti, realizzò un ritratto di Sofia Loren, a Forcella, in vico Zuroli. Quell'opera è stata purtroppo distrutta dal passare del tempo. A Sant'Anna di Palazzo, poi, proprio accanto alla chiesa, ha realizzato un ritratto di Diego Armando Maradona, il calciatore più famoso del mondo, deceduto il 25/11/2020. Il suo volto è arricchito di alcuni particolari, come la data di nascita (1960), scritta in numeri romani, la data del primo scudetto vinto dal Napoli (1986), un cuore con il nome della moglie del calciatore, Claudia, e altre cose. 
Il murales si trova tra l'entrata della chiesa di Sant'Anna di Palazzo e un autolavaggio, al di sotto di un'edicola sacra. 
Lo street artist, inoltre, è attualmente a lavoro per realizzare un altro ritratto di Sofia Loren, non distante da quello di Maradona, come si può vedere sul suo profilo Instagram.




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La signora delle sigarette di Piazza Bellini

Non so chi abbia fatto questo murales, ma lo trovo bellissimo.
Diversamente da altri post o vignette in cui si parlava di lei, di Giannina, o Valeria, quella delle sigarette a Piazza Bellini, per intenderci, qui viene ritratta con un bel sorriso verso la vita, quello che da tanto, ormai, non le si vedeva più sul volto.
Ci sono persone che entrano nel tessuto della città, nei suoi intrecci, nel suo tufo.
Sono quelle persone che, quando le vedi, ti senti, per qualche ragione, a casa. E che, quando non ci sono più, ti provocano una sensazione di disorientamento.
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Grazie per aver donato a Napoli un'altra delle sue mille sfaccettature. #heimlich

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