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La tomba del tuffatore al Museo Archeologico di Paestum

La tomba del tuffatore è una tomba greca arcaica, risalente al 470 a.C., composta da lastre laterali, sulle quali sono raffigurate scene di simposio, e una lastra che serviva da "coperchio", con la celebre scena del tuffo. Fu scoperta nel 1968 da Mario Napoli in una piccola necropoli a sud di Paestum. Si tratta dell'unica tomba greca arcaica dipinta con scene figurate finora documentata a Paestum.

Le scene delle lastre laterali rappresentano il momento finale del simposio, quando i partecipanti si abbandonano ai piaceri del vino e dei sensi, e giocano al "kottabos", che consisteva nel lanciare con abilità una goccia di vino su un'altra coppa.

La scena centrale, invece, riporta il tuffo di un uomo, il cui status non è ancora ben definito, probabilmente si tratta di un personaggio non integrato nel corpo civico della città.

Il tuffo è in realtà un tuffo metaforico e rappresenta il passaggio dell'essere umano nel mondo dell'aldilà. Alcuni studiosi lo hanno collegato al mondo del simposio e all'abbandono in una diversa dimensione della conoscenza tramite il vino, la musica e l'eros.

La scena della lastra principale è incorniciata in una decorazione che riporta agli angoli alcune palmette, molto frequenti nelle tombe della zona.

La tomba del tuffatore si trova nel Museo di Paestum, di fronte agli scavi archeologici.

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La tomba del tuffatore è una tomba greca arcaica, risalente al 470 a.C., composta da lastre laterali, sulle quali sono raffigurate scene di simposio, e una lastra che serviva da "coperchio", con la celebre scena del tuffo. Fu scoperta nel 1968 da Mario Napoli in una piccola necropoli a sud di Paestum. Si tratta dell'unica tomba greca arcaica dipinta con scene figurate finora documentata a Paestum.

Le scene delle lastre laterali rappresentano il momento finale del simposio, quando i partecipanti si abbandonano ai piaceri del vino e dei sensi, e giocano al "kottabos", che consisteva nel lanciare con abilità una goccia di vino su un'altra coppa.

La scena centrale, invece, riporta il tuffo di un uomo, il cui status non è ancora ben definito, probabilmente si tratta di un personaggio non integrato nel corpo civico della città.

Il tuffo è in realtà un tuffo metaforico e rappresenta il passaggio dell'essere umano nel mondo dell'aldilà. Alcuni studiosi lo hanno collegato al mondo del simposio e all'abbandono in una diversa dimensione della conoscenza tramite il vino, la musica e l'eros.

La scena della lastra principale è incorniciata in una decorazione che riporta agli angoli alcune palmette, molto frequenti nelle tombe della zona.

La tomba del tuffatore si trova nel Museo di Paestum, di fronte agli scavi archeologici.

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