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Attimo, il nuovo murales di Francisco Bosoletti a Pompei

A T T I M O  è il nome della nuova opera di street art di Francisco Bosoletti , artista argentino classe '88.

Si trova a Pompei , sulla facciata del palazzo dell'ex Pretura, e rappresenta i #calchi di Pompei.
Nella seconda metà del 1800, infatti, l'archeologo Giuseppe Fiorelli capì che, siccome il materiale organico a Pompei era stato bruciato dall'eruzione del 79 d. C., avrebbero dovuto trovare delle cavità con la forma del materiale organico. Provò a riempire questi vuoti con il gesso, e quello che ne venne fuori fu una delle scoperte più importanti della storia: i calchi mostrano l'espressione dei volti delle vittime dell'eruzione. Qualcosa di estremamente triste, ma al contempo infinitamente prezioso.
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Le donne partenopee di Bosoletti - Street art a Materdei

Nella zona di Materdei, a Napoli, Francisco Bosoletti, street artist argentino classe 1988, ha rappresentato tre figure femminili.
La prima è Partenope, la fondatrice della città di Napoli. Finanziata dagli abitanti di Materdei e ideata per la rassegna “R_estate”, curata dal comitato “Materdei R_esiste” in collaborazione con le associazioni 56k e il Fazzoletto di Perle, si erge sulla facciata di un condominio di Salita San Raffaele.
Partenope è la sirena di cui si racconta nell'Odissea, quella che, insieme a Leucosia e Ligea, catturava i marinai con il suo canto. Le tre creature, però, non ci riuscirono con Ulisse, il quale si legò intorno all'albero maestro della nave e mise la cera nelle orecchie degli altri marinai. Le sirene si gettarono in acqua, disperate, e il corpo di Partenope arrivò sull'isolotto di Megaride, e fondò la città di Napoli.
Francisco Bosoletti riprende l'iconografia classica della sirena, e cioè metà donna e metà uccello, e infatti la sua creatura è coperta parzialmente da piume. A Napoli ritroviamo quest'iconografia nella fontana di Spinacorona, anche detta "fontana delle zizze", nei pressi di Corso Umberto I, ma è di certo più comune la rappresentazione della sirena come metà donna e metà pesce (iconografia medievale).
La seconda figura femminile riprodotta da Bosoletti nel quartiere Materdei si trova un po' più giù, la strada Salita San Raffaele, ed è La donna del giardino. Si trova accanto all'ingresso del Giardino Liberato di Materdei, sulla facciata dell'ex convento delle teresiane. Ha un'espressione fiabesca, immersa nel giardino che le fa da sfondo.
La terza e ultima donna, invece, si trova all'interno del Giardino Liberato. Si chiama "Le ombre di Napoli". Le mani nere intorno al volto femminile rappresentano tutto ciò che accade, freneticamente, nella città di Napoli, che però guarda oltre, come indifferente alle innumerevoli vicessitudini.

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La speranza nascosta di Francisco Bosoletti - Street art al Rione Sanità

L'immagine a sinistra è l'originale, la seconda immagine è quella che si ottiene facendo la conversione in "negativo" (in genere, utilizzando la funzione "inverti" di un programma qualunque di fotoritocco).
Ma, siccome Francisco Bosoletti, artista argentino poco più che trentenne, per questo murales utilizza la tecnica del negativo, solo dopo l'inversione dei colori potremo ottenere l'immagine in positivo.
E così ciò che inizialmente poteva sembrare una specie di scarabocchio, svela il suo reale aspetto: si tratta del volto di un uomo. Le rughe ne lasciano trapelare l'età avanzata, ma gli conferiscono anche una certa saggezza e lucidità.
C'è bisogno di un ulteriore passaggio, dunque, per scoprire il soggetto dell'opera, solo con l'intervento dello spettatore, essa si svela davanti ai suoi occhi.
Non è l'unico murales in cui Bosoletti utilizza questa tecnica, un altro esempio è la "Iside" nei quartieri spagnoli, che si mostra velata, proprio come la statua della Pudicizia (l'opera di Corradini nella cappella Sansevero, alla quale il murales è ispirato), e che, per essere "svelata" ha bisogno dello stesso intervento da parte dello spettatore.
Nel caso de La speranza nascosta, però, è particolarmente importante anche il contesto in cui l'opera è inserita: il murales si trova sulla porta di ingresso del Centro La Tenda, un centro accoglienza che sostiene, con varie attività, le famiglie del quartiere che hanno delle difficoltà. Si tratta di uno degli stop del tour della Sanità e Cimitero delle Fontanelle.
La speranza nascosta è la speranza di un quartiere che lotta con tutte le sue forze per migliorarsi. Un risultato positivo sarà possibile soltanto attraverso un doppio passaggio, anche in questo caso: oltre all'impegno dell'offerente (in questo caso l'Associazione Onlus centro La tenda), sarà necessario l'intervento del fruitore.

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Attimo, il nuovo murales di Francisco Bosoletti a Pompei

A T T I M O  è il nome della nuova opera di street art di Francisco Bosoletti , artista argentino classe '88.

Si trova a Pompei , sulla facciata del palazzo dell'ex Pretura, e rappresenta i #calchi di Pompei.
Nella seconda metà del 1800, infatti, l'archeologo Giuseppe Fiorelli capì che, siccome il materiale organico a Pompei era stato bruciato dall'eruzione del 79 d. C., avrebbero dovuto trovare delle cavità con la forma del materiale organico. Provò a riempire questi vuoti con il gesso, e quello che ne venne fuori fu una delle scoperte più importanti della storia: i calchi mostrano l'espressione dei volti delle vittime dell'eruzione. Qualcosa di estremamente triste, ma al contempo infinitamente prezioso.
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Le donne partenopee di Bosoletti - Street art a Materdei

Nella zona di Materdei, a Napoli, Francisco Bosoletti, street artist argentino classe 1988, ha rappresentato tre figure femminili.
La prima è Partenope, la fondatrice della città di Napoli. Finanziata dagli abitanti di Materdei e ideata per la rassegna “R_estate”, curata dal comitato “Materdei R_esiste” in collaborazione con le associazioni 56k e il Fazzoletto di Perle, si erge sulla facciata di un condominio di Salita San Raffaele.
Partenope è la sirena di cui si racconta nell'Odissea, quella che, insieme a Leucosia e Ligea, catturava i marinai con il suo canto. Le tre creature, però, non ci riuscirono con Ulisse, il quale si legò intorno all'albero maestro della nave e mise la cera nelle orecchie degli altri marinai. Le sirene si gettarono in acqua, disperate, e il corpo di Partenope arrivò sull'isolotto di Megaride, e fondò la città di Napoli.
Francisco Bosoletti riprende l'iconografia classica della sirena, e cioè metà donna e metà uccello, e infatti la sua creatura è coperta parzialmente da piume. A Napoli ritroviamo quest'iconografia nella fontana di Spinacorona, anche detta "fontana delle zizze", nei pressi di Corso Umberto I, ma è di certo più comune la rappresentazione della sirena come metà donna e metà pesce (iconografia medievale).
La seconda figura femminile riprodotta da Bosoletti nel quartiere Materdei si trova un po' più giù, la strada Salita San Raffaele, ed è La donna del giardino. Si trova accanto all'ingresso del Giardino Liberato di Materdei, sulla facciata dell'ex convento delle teresiane. Ha un'espressione fiabesca, immersa nel giardino che le fa da sfondo.
La terza e ultima donna, invece, si trova all'interno del Giardino Liberato. Si chiama "Le ombre di Napoli". Le mani nere intorno al volto femminile rappresentano tutto ciò che accade, freneticamente, nella città di Napoli, che però guarda oltre, come indifferente alle innumerevoli vicessitudini.

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La speranza nascosta di Francisco Bosoletti - Street art al Rione Sanità

L'immagine a sinistra è l'originale, la seconda immagine è quella che si ottiene facendo la conversione in "negativo" (in genere, utilizzando la funzione "inverti" di un programma qualunque di fotoritocco).
Ma, siccome Francisco Bosoletti, artista argentino poco più che trentenne, per questo murales utilizza la tecnica del negativo, solo dopo l'inversione dei colori potremo ottenere l'immagine in positivo.
E così ciò che inizialmente poteva sembrare una specie di scarabocchio, svela il suo reale aspetto: si tratta del volto di un uomo. Le rughe ne lasciano trapelare l'età avanzata, ma gli conferiscono anche una certa saggezza e lucidità.
C'è bisogno di un ulteriore passaggio, dunque, per scoprire il soggetto dell'opera, solo con l'intervento dello spettatore, essa si svela davanti ai suoi occhi.
Non è l'unico murales in cui Bosoletti utilizza questa tecnica, un altro esempio è la "Iside" nei quartieri spagnoli, che si mostra velata, proprio come la statua della Pudicizia (l'opera di Corradini nella cappella Sansevero, alla quale il murales è ispirato), e che, per essere "svelata" ha bisogno dello stesso intervento da parte dello spettatore.
Nel caso de La speranza nascosta, però, è particolarmente importante anche il contesto in cui l'opera è inserita: il murales si trova sulla porta di ingresso del Centro La Tenda, un centro accoglienza che sostiene, con varie attività, le famiglie del quartiere che hanno delle difficoltà. Si tratta di uno degli stop del tour della Sanità e Cimitero delle Fontanelle.
La speranza nascosta è la speranza di un quartiere che lotta con tutte le sue forze per migliorarsi. Un risultato positivo sarà possibile soltanto attraverso un doppio passaggio, anche in questo caso: oltre all'impegno dell'offerente (in questo caso l'Associazione Onlus centro La tenda), sarà necessario l'intervento del fruitore.

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