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La Chiesa di Santa Chiara e la Guglia dell'Immacolata


La chiesa di Santa Chiara fu costruita dal 1310 al 1328 per volontà di Roberto d'Angiò, Re di Napoli. All'epoca veniva spesso utilizzato il tufo giallo napoletano, per le chiese in stile gotico (basti pensare alle chiese di San Lorenzo e di San Pietro a Majella, ad esempio). L'aspetto che caratterizza oggi la chiesa di Santa Chiara non risale, però, al quattordicesimo secolo, ma a un rifacimento postbellico, che si rese necessario a causa dei bombardamenti del 1943, dai quali la chiesa venne particolarmente colpita. Una notte divampò un terribile incendio, e la maggior parte delle decorazioni di Santa Chiara vennero distrutte. Del '300 resta, tra le altre poche cose, un affresco, e lo possiamo vedere all'ingresso, sulla sinistra, accanto alla cappella dedicata a Salvo d'Acquisto. Davvero poco, se pensiamo che tutte le pareti erano affrescate (in parte, probabilmente, anche da Giotto) Altre due capelle, nonché il chiostro maiolicato e il pavimento della chiesa, risalgono invece alla metà del 1700, in epoca borbonica. I sovrani avevano infatti restaurato l'intero complesso religioso in stile barocco, ma quasi tutto venne distrutto con i bombardamenti. Le cappelle che conservano lo stile barocco, perché immuni all'incendio del 1943, sono la cappella dei Borbone, con le tombe di alcuni dei sovrani, e la cappella di San Francesco d'Assisi, sommo punto di riferimento per l'ordine dei francescani, che tutt'oggi abita il complesso. La decisione in merito al restauro postbellico fu quella di ritornare allo stile originario, quello gotico- trecentesco, lasciando in stile barocco solo ciò che era rimasto intatto dopo l'incendio del 1943.
All'esterno della chiesa è possibile godere di una panoramica sulla piazza del Gesù da una prospettiva alquanto particolare. In foto vediamo infatti la Guglia dell'Immacolata. La statua della Madonna in cima all'obelisco è stata adornata con un mazzo di fiori, portato dai vigili del fuoco il giorno 8 dicembre.

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La Chiesa di Santa Chiara e la Guglia dell'Immacolata


La chiesa di Santa Chiara fu costruita dal 1310 al 1328 per volontà di Roberto d'Angiò, Re di Napoli. All'epoca veniva spesso utilizzato il tufo giallo napoletano, per le chiese in stile gotico (basti pensare alle chiese di San Lorenzo e di San Pietro a Majella, ad esempio). L'aspetto che caratterizza oggi la chiesa di Santa Chiara non risale, però, al quattordicesimo secolo, ma a un rifacimento postbellico, che si rese necessario a causa dei bombardamenti del 1943, dai quali la chiesa venne particolarmente colpita. Una notte divampò un terribile incendio, e la maggior parte delle decorazioni di Santa Chiara vennero distrutte. Del '300 resta, tra le altre poche cose, un affresco, e lo possiamo vedere all'ingresso, sulla sinistra, accanto alla cappella dedicata a Salvo d'Acquisto. Davvero poco, se pensiamo che tutte le pareti erano affrescate (in parte, probabilmente, anche da Giotto) Altre due capelle, nonché il chiostro maiolicato e il pavimento della chiesa, risalgono invece alla metà del 1700, in epoca borbonica. I sovrani avevano infatti restaurato l'intero complesso religioso in stile barocco, ma quasi tutto venne distrutto con i bombardamenti. Le cappelle che conservano lo stile barocco, perché immuni all'incendio del 1943, sono la cappella dei Borbone, con le tombe di alcuni dei sovrani, e la cappella di San Francesco d'Assisi, sommo punto di riferimento per l'ordine dei francescani, che tutt'oggi abita il complesso. La decisione in merito al restauro postbellico fu quella di ritornare allo stile originario, quello gotico- trecentesco, lasciando in stile barocco solo ciò che era rimasto intatto dopo l'incendio del 1943.
All'esterno della chiesa è possibile godere di una panoramica sulla piazza del Gesù da una prospettiva alquanto particolare. In foto vediamo infatti la Guglia dell'Immacolata. La statua della Madonna in cima all'obelisco è stata adornata con un mazzo di fiori, portato dai vigili del fuoco il giorno 8 dicembre.

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