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Pompei e la tecnica dei calchi

Se vi capita di andare a Pompei, non potrete fare a meno di notare delle figure con la forma di esseri umani. Li troverete ovunque: nel foro, all'ingresso lato Porta Anfiteatro, nelle terme stabiane, in molte domus...
Ma li troverete solo a Pompei, non ce ne sono a Ercolano o ad Oplonti.
Si tratta di calchi in gesso. Sapete come funziona la tecnica dei calchi? Fu scoperta da Giuseppe Fiorelli, nell'Ottocento. L'archeologo, considerando che Pompei era stata distrutta da lapilli e cenere, capì che tutto il materiale organico che era stato bruciato nel sottosuolo aveva lasciato dei vuoti, sottoterra. Pensò che la forma del vuoto venutosi a formare doveva essere la stessa del materiale organico, e quindi, nel caso degli uomini, travolti dalla furia del vulcano, proprio dei vuoti con la forma del corpo umano. Decise di provare a versare del gesso liquido nel sottosuolo, in corrispondenza di questi vuoti. Ecco come vennero fuori i calchi. 
I calchi sono una peculiarità di Pompei, perché ad Ercolano, ad esempio, distrutta dalla medesima eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., il materiale organico si era ben conservato, perché "protetto" dal materiale piroclastico e dal fango che aveva ricoperto la città.
A Pompei un'assenza è diventata un punto di forza del sito archeologico. Nei calchi, a differenza degli scheletri -presenti ad Ercolano- possiamo scorgere il terrore sull'espressione del volto di queste vittime, nel momento della loro morte. Immensamente triste, ma un'immensa ricchezza. Uno sguardo sul passato senza eguali.
I calchi non hanno, in ogni caso, rivelato solo cose tristi, sono anche serviti ad individuare le radici delle piante che si trovavano nei giardini delle case a Pompei, ad esempio. Ed è così che -pensate un po'... - in alcune domus, come nella villa urbana di Giulia Felice, hanno potuto piantare le stesse piante dell'antichità!!!
Recentemente sono stati creati altri due calchi di esseri umani, con la stessa tecnica.
Nel video potete osservare tutta la procedura. L'emozione dell'archeologo quando riesce a recuperare un pezzo di storia è davvero indescrivibile. 

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Pompei e la tecnica dei calchi

Siete mai stati a Pompei? Avete visto quelle figure bianche con le sembianze di un corpo umano? Si tratta dei calchi in gesso, una peculiarità di Pompei. Derivano da una tecnica scoperta da un archeologo dell'Ottocento, Giuseppe Fiorelli.

Continua...
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Se vi capita di andare a Pompei, non potrete fare a meno di notare delle figure con la forma di esseri umani. Li troverete ovunque: nel foro, all'ingresso lato Porta Anfiteatro, nelle terme stabiane, in molte domus...
Ma li troverete solo a Pompei, non ce ne sono a Ercolano o ad Oplonti.
Si tratta di calchi in gesso. Sapete come funziona la tecnica dei calchi? Fu scoperta da Giuseppe Fiorelli, nell'Ottocento. L'archeologo, considerando che Pompei era stata distrutta da lapilli e cenere, capì che tutto il materiale organico che era stato bruciato nel sottosuolo aveva lasciato dei vuoti, sottoterra. Pensò che la forma del vuoto venutosi a formare doveva essere la stessa del materiale organico, e quindi, nel caso degli uomini, travolti dalla furia del vulcano, proprio dei vuoti con la forma del corpo umano. Decise di provare a versare del gesso liquido nel sottosuolo, in corrispondenza di questi vuoti. Ecco come vennero fuori i calchi. 
I calchi sono una peculiarità di Pompei, perché ad Ercolano, ad esempio, distrutta dalla medesima eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., il materiale organico si era ben conservato, perché "protetto" dal materiale piroclastico e dal fango che aveva ricoperto la città.
A Pompei un'assenza è diventata un punto di forza del sito archeologico. Nei calchi, a differenza degli scheletri -presenti ad Ercolano- possiamo scorgere il terrore sull'espressione del volto di queste vittime, nel momento della loro morte. Immensamente triste, ma un'immensa ricchezza. Uno sguardo sul passato senza eguali.
I calchi non hanno, in ogni caso, rivelato solo cose tristi, sono anche serviti ad individuare le radici delle piante che si trovavano nei giardini delle case a Pompei, ad esempio. Ed è così che -pensate un po'... - in alcune domus, come nella villa urbana di Giulia Felice, hanno potuto piantare le stesse piante dell'antichità!!!
Recentemente sono stati creati altri due calchi di esseri umani, con la stessa tecnica.
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Siete mai stati a Pompei? Avete visto quelle figure bianche con le sembianze di un corpo umano? Si tratta dei calchi in gesso, una peculiarità di Pompei. Derivano da una tecnica scoperta da un archeologo dell'Ottocento, Giuseppe Fiorelli.

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