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Eduardo Castaldo: la street art denuncia il regime egiziano

Ancora Eduardo Castaldo , che sulle opere di streetart si firma "edie" , con un #murales che richiama le rivolte in Egitto , la storia di Giulio Regeni e la richiesta inascoltata di verità .
Con uno sguardo più attento alle singole immagini, si può notare che stanno per essere sepolte dalla sabbia. Come mai? C'è una favola araba che racconta dell'origine del #deserto , di come Allah avesse donato agli uomini un giardino fertile e un mondo ricco di gioia, chiedendo però in cambio la promessa, da parte degli uomini, di non compiere atti malvagi, altrimenti, a poco a poco, granello dopo granello, la sabbia avrebbe inaridito tutto. Inizialmente, gli uomini pensarono che, se per ogni malvagità fosse caduto un granello di sabbia, per inaridire la terra ci sarebbe voluto tantissimo tempo, e non si preoccuparono della faccenda. Ma il numero di cattiverie commesse aumentò esponenzialmente, in breve tempo, e in men che non si dica, quella terra fu ricoperta dal deserto.
L'artista richiama la storia di Giulio Regeni, il ricercatore friulano ucciso in Egitto nel 2016, sulla quale ancora non si è fatta chiarezza, per mettere l'accento sulle rivoluzioni arabe che ebbero origine nel 2011, e soffocate dal regime.
L'opera si trova a Port'Alba , nel centro di Napoli , e si aggiunge ad altri murales dello stesso artista che denunciano la condizione attuale in Egitto .
Eduardo Castaldo è stato fotoreporter in Egitto e ha documentato le rivolte avvenute in questi anni. Tornato a Napoli, ha lavorato anche come fotografo ufficiale de L'amica geniale , nonché come street artist nel rione Luzzatti , dove ha rappresentato con i murales alcune scene della celebre serie televisiva.
Per saperne di più, visita il sito https://www.eduardocastaldo.com/

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Ancora Eduardo Castaldo , che sulle opere di streetart si firma "edie" , con un #murales che richiama le rivolte in Egitto , la storia di Giulio Regeni e la richiesta inascoltata di verità .
Con uno sguardo più attento alle singole immagini, si può notare che stanno per essere sepolte dalla sabbia. Come mai? C'è una favola araba che racconta dell'origine del #deserto , di come Allah avesse donato agli uomini un giardino fertile e un mondo ricco di gioia, chiedendo però in cambio la promessa, da parte degli uomini, di non compiere atti malvagi, altrimenti, a poco a poco, granello dopo granello, la sabbia avrebbe inaridito tutto. Inizialmente, gli uomini pensarono che, se per ogni malvagità fosse caduto un granello di sabbia, per inaridire la terra ci sarebbe voluto tantissimo tempo, e non si preoccuparono della faccenda. Ma il numero di cattiverie commesse aumentò esponenzialmente, in breve tempo, e in men che non si dica, quella terra fu ricoperta dal deserto.
L'artista richiama la storia di Giulio Regeni, il ricercatore friulano ucciso in Egitto nel 2016, sulla quale ancora non si è fatta chiarezza, per mettere l'accento sulle rivoluzioni arabe che ebbero origine nel 2011, e soffocate dal regime.
L'opera si trova a Port'Alba , nel centro di Napoli , e si aggiunge ad altri murales dello stesso artista che denunciano la condizione attuale in Egitto .
Eduardo Castaldo è stato fotoreporter in Egitto e ha documentato le rivolte avvenute in questi anni. Tornato a Napoli, ha lavorato anche come fotografo ufficiale de L'amica geniale , nonché come street artist nel rione Luzzatti , dove ha rappresentato con i murales alcune scene della celebre serie televisiva.
Per saperne di più, visita il sito https://www.eduardocastaldo.com/

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