L'heroon di Paestum | Il monumento al fondatore della città

Di Paestum tutti noi conosciamo, senza dubbio, i templi greci. Ma negli scavi c'è molto di più: case, macellum, comitium, anfiteatro, un tempio romano e molte altre strutture, che spesso suscitano anche qualche problema di interpretazione. Questo qui in foto è un cenotafio, un monumento eretto all'eroe fondatore della città. Ad un acheo, dunque, proveniente dalla colonia greca di Sibari, in Calabria, che aveva fondato intorno al 600 a.C. la città di Poseidonia, dedicata al Dio del mare. Il monumento funebre, scoperto da Sestieri nel 1954, fu trovato con all'interno alcune idrie, cioè dei vasi - tutti di bronzo, tranne uno in terracotta, decorato con la rappresentazione dell'apoteosi di Ercole che arriva a cavallo sull'Olimpo - che contenevano del miele. Oggi sia i vasi che il miele sono conservati all'interno del museo.
Come si può vedere in foto, l'heroon ha un doppio tetto: uno fu costruito inizialmente, in epoca greca, con i blocchi di calcare. Successivamente, quando la città fu conquistata dai romani e divenne Paestum (da "Paiston", nome che le era stato associato in epoca lucana, nel V secolo a.C.), decisero di costruire un altro tetto, fatto di tegole, e di recintarlo. Non lo distrussero, come avevano invece fatto con altre costruzioni greche. Lo rispettarono.
L'Heroon dimostra la convivenza, in epoca romana, delle culture precedenti.
D'altronde, sappiamo bene che i romani seppero, soprattutto dai Greci, copiare molto bene, basti pensare ai teatri, alle scritture, e così via. Non si tratta, però, di una semplice imitazione, bensì di una emulazione, che tiene ben conto del contesto in cui è inserita.

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