La speranza nascosta di Francisco Bosoletti - Street art al Rione Sanità

L'immagine a sinistra è l'originale, la seconda immagine è quella che si ottiene facendo la conversione in "negativo" (in genere, utilizzando la funzione "inverti" di un programma qualunque di fotoritocco).
Ma, siccome Francisco Bosoletti, artista argentino poco più che trentenne, per questo murales utilizza la tecnica del negativo, solo dopo l'inversione dei colori potremo ottenere l'immagine in positivo.
E così ciò che inizialmente poteva sembrare una specie di scarabocchio, svela il suo reale aspetto: si tratta del volto di un uomo. Le rughe ne lasciano trapelare l'età avanzata, ma gli conferiscono anche una certa saggezza e lucidità.
C'è bisogno di un ulteriore passaggio, dunque, per scoprire il soggetto dell'opera, solo con l'intervento dello spettatore, essa si svela davanti ai suoi occhi.
Non è l'unico murales in cui Bosoletti utilizza questa tecnica, un altro esempio è la "Iside" nei quartieri spagnoli, che si mostra velata, proprio come la statua della Pudicizia (l'opera di Corradini nella cappella Sansevero, alla quale il murales è ispirato), e che, per essere "svelata" ha bisogno dello stesso intervento da parte dello spettatore.
Nel caso de La speranza nascosta, però, è particolarmente importante anche il contesto in cui l'opera è inserita: il murales si trova sulla porta di ingresso del Centro La Tenda, un centro accoglienza che sostiene, con varie attività, le famiglie del quartiere che hanno delle difficoltà. Si tratta di uno degli stop del tour della Sanità e Cimitero delle Fontanelle.
La speranza nascosta è la speranza di un quartiere che lotta con tutte le sue forze per migliorarsi. Un risultato positivo sarà possibile soltanto attraverso un doppio passaggio, anche in questo caso: oltre all'impegno dell'offerente (in questo caso l'Associazione Onlus centro La tenda), sarà necessario l'intervento del fruitore.

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